Sessanta racconti

Sessanta Racconti

Titolo
Il titolo di questo libro è “Sessanta racconti”. È un libro nel quale sono raccolte ben 60 storie, scritte dallo stesso autore.

Autore
L’autore del libro si chiama Dino Buzzati. Nasce il 16 ottobre del 1906 a San Pellegrino, nei pressi di Belluno. Nel 1916 inizia ad andare a scuola, mostrando gli interessi, i temi e la passione dello scrittore. Inizia a scrivere sin da piccolo e i genitori si accorgono della sua bravura nello scrivere. Una volta laureato, scrive il suo primo romanzo e ne scriverà moltissimi altri nel corso della vita. È stato chiamato anche come cronista e fotoreporter a Napoli, dal “Corriere della Sera”. Le sue opere vengono anche rappresentate nei teatri, alla radio e persino in televisione. Muore il 28 gennaio 1972 a Milano.

Trama
Il racconto di cui vorrei parlare si intitola “Sette piani”. Questa storia narra la strana vicenda di Giuseppe Corte. Aveva un po’ di febbre e gli era stato consigliato di andare in un famoso ospedale. Quest’ultimo aveva sette piani ed ogni piano era dedicato ad uno stadio della malattia: nel settimo c’erano persone con malattie lievi, al sesto con malattie leggermente più gravi, ecc. Fino ad arrivare all’ultimo piano, dove si trovavano persone decedute. Giuseppe, una volta arrivato, era stato collocato al settimo piano e la stanza aveva un magnifico aspetto. Tempo dopo, gli era stato chiesto di far spazio ad una bambina accompagnata dalla madre; quindi fu spostato al sesto piano, col patto che poi sarebbe risalito al piano superiore. Dopo che la bambina se ne era andata, Giuseppe non tornò al settimo piano perché il medico gli disse che, nonostante la leggerissima malattia, al sesto piano lo avrebbero curato meglio. Dopo di che, Giuseppe fu avvertito del fatto che la metà degli ammalati del sesto piano, quelli con malattie leggermente più avanzate, sarebbe stati spostati al quinto piano. Giuseppe chiese spiegazioni, perché la sua malattia non era affatto grave. I medici risposero che era stato spostato a causa di un equivoco. Tre giorni dopo dello spostamento, Giuseppe si accorse di un eczema alla gamba e i medici dissero che sarebbe guarita in pochi giorni. L’eczema non si riassorbì e i medici dissero a Giuseppe che doveva sottoporsi ai raggi digamma. Il fatto era che la macchina per i raggi si trovava al quarto piano e quindi Giuseppe fu trasferito nuovamente. Al quarto piano fecero i raggi digamma, ma l’eczema non sparì del tutto e per tentare di rimuoverlo il medico del piano gli consigliò vivamente di trasferirsi al terzo piano, perché i medici erano molto più bravi e i macchinari erano migliori. Giuseppe scese al terzo piano. Purtroppo Giuseppe ricevette una brutta notizia: i medici del terzo piano, pochi giorni dopo, andavano in vacanza e gli ammalati del terzo piano si dovevano spostare al secondo e formare un piano unico. Dopo una settima gli infermieri del secondo piano ricevettero l’ordine di traslocare Giuseppe Corte al primo piano. Sbalordito, Giuseppe chiese spiegazioni. Gli infermieri ascoltarono Giuseppe e gli dissero che, molto probabilmente, si trattava di un grosso malinteso, ma erano costretti a spostarlo al primo piano. Poco tempo dopo del trasloco, Giuseppe si accorse che la stanza diventava buia, nonostante fosse giorno e d’un tratto tutto si fece scuro.

Personaggi
Il protagonista della storia è Giuseppe Corte, che a causa di una lieve malattia va alla famosa casa di cura. Sicuro del fatto che la sua malattia non peggiori è convinto che i medici lo spostano solo per gravi malintesi, ignaro del fatto che la sua malattia peggiore fino a condurlo alla morte. Gli altri personaggi sono gli infermieri, i medici e gli altri ammalati.

Spazio
La vicenda si svolge nella casa di cura, che nella storia ha un ruolo importantissimo.

Tempo
Il tempo in cui si svolge la vicenda non è specificato, ci è solo detto che Giuseppe Corte arriva alla casa di cura una mattina di marzo. La vicenda si svolge pressappoco nell’arco di uno o due mesi.

Stile
Il linguaggio usato dallo scrittore è molto semplice, non ci sono parole difficili o complicate da comprendere.

Tecniche di presentazione delle parole e dei pensieri dei personaggi
Sono utilizzati principalmente discorsi indiretti per descrivere l’ospedale e lo stato d’animo del protagonista. In alcuni casi è utilizzato il discorso diretto dal protagonista per far capire il fatto che è contrario alle decisioni dei medici curanti.

Narratore
Il narratore della storia è esterno: è raccontato in terza persona. Non ci sono quindi pensieri del narratore che interferiscono con la narrazione della storia.

Tematiche
Il racconto è una metafora del dramma interiore vissuto dall’uomo di fronte all’inevitabile e misteriosa precarietà della vita e della conseguente incapacità psicologica da parte dell’uomo di adattarsi alla realtà della morte, o anche semplicemente di capire che il suo futuro non dipende da lui e obbedisce a leggi misteriose contro le quali non può nulla. Non è poi da trascurare il senso di sospensione e di inquietudine derivante dall’attesa della guarigione che non arriva mai. In questo scritto, l’idea che la vita sia un passaggio precario e labile è ben rappresentato da una parte da un’ambientazione misteriosa e surreale e dall’altra dall’inutilità delle continue richieste e proteste, nonché degli sforzi del protagonista che cerca di continuo un appiglio che lo tenga aggrappato in qualche modo al mondo dei “sani”. Non si può neanche passare sotto silenzio, qui, la critica di Buzzi alla casta dei medici, i quali, rassicurando il paziente o dandone una frettolosa diagnosi, finiscono spesso e volentieri col liquidarlo senza premurarsi di curarlo o di riconoscere le vere ragioni di un male che si aggrava così in modo irreversibile.

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